Gli studi di futuro e sistemi anticipanti si misurano nella sfida di uscire dall’ambito accademico universitario per declinarsi in prassi diffuse e comuni nelle nostre organizzazioni assumendo anche la veste della ricerca – azione.
Esplorare futuri possibili per orientare le scelte strategiche è un’esigenza sempre più avvertita che può diventare un’attività continuativa, su base collaborativa se alla disciplina metodologica, che richiede conoscenze specifiche ed esperienza da parte di chi le propone, si aggiungono motivazione e curiosità da parte di chi si mette in gioco.
Un team trasversale, motivato e generoso avrà il compito di piantare i semi e di diffondere i risultati delle attività di foresight allargando così il più possibile la base decisionale per un successivo utilizzo dei risultati.
A livello di singola azienda, un approccio orientato al futuro porta sicuramente ad un aumento della sua competitività, ponendola in una situazione di vantaggio nel saper affrontare rischi e incertezze e rendendola più flessibile anche di fronte a cambiamenti di strategia. Le ricadute possono essere ancora più di impatto nel caso in cui ad impegnarsi in una attività di esplorazione di futuri siano soggetti di una filiera.
Si tratta non solo di accedere a nuovi livelli di conoscenza e consapevolezza, ma di dare contenuto metodologico e di impostazione al team aziendale.
Un percorso di questo tipo è stato avviato a Trieste, all’interno del Cantiere 4.0, tessera del mosaico del Digital Innovation Hub IP4 FVG, da Ance FVG e Area Science Park, Ente nazionale di ricerca e innovazione, dando vita a LI-CoF,Laboratorio dell’Immaginazione delle Costruzioni Future.
La principale ambizione è stata quella di applicare per la prima volta i metodi della previsione sociale e dei sistemi anticipanti al settore delle costruzioni per indagare, in particolare, gli impatti del processo di dataficazione in atto sui futuri modelli di business con l’intento di esplorare il futuro del settore edile attraverso la contaminazione tra il mondo delle costruzioni, della ricerca e dell’innovazione.
Il progetto è stato tenuto a battesimo nel novembre 2020 dall’economista e portavoce di ASVIS prof. Enrico Giovannini e dall’architetto Massimiliano Fuksas, intervistati dal direttore de La Repubblica, Maurizio Molinari (la registrazione del webinar è disponibile al link:
https://www.ip4fvg.it/cantiere-4-0-il-settore-edile-come-chiave-di-rinascita-economica-post-covid19/).
L’iniziativa ha preso l’avvio con la costituzione del gruppo di lavoro composto da circa una trentina di professionisti, costruttori, creativi, rappresentanti del mondo della cultura e della scienza, coordinato dal direttore di ANCE FVG Fabio Millevoi. Il compito, condiviso dal gruppo, è stato quello di allargare lo sguardo sui futuri dell’edilizia, di rafforzare la consapevolezza intorno alla complessità delle tendenze in atto e di preparare gli operatori delle costruzioni a diverse possibili alternative.
Oltre un centinaio le ore di studio, diversi gli incontri in presenza e da remoto, ricca la raccolta di contributi attraverso interviste qualitative e l’utilizzo di più metodi e tecniche di indagine – in particolare il metodo dello scenario planning – hanno caratterizzato l’esercizio sui futuri delle costruzioni al 2040 che ha visto coinvolti, fra l’altro, Carla Broccardo, avvocata e futurista e l’ingegner Francesco Mazza, business devolopment manager di MOOG inc.
Si è poi passati, attraverso un processo di sintesi, ad elaborare quattro scenari. Una scelta che, in situazioni di grave incertezza e di profondi cambiamenti, aiuta sia nel processo di visualizzazione di contesti di futuri alternativi che potrebbero prendere forma.
Proprio attraverso l’analisi degli scenari si è avuta poi l’occasione per riflettere e condividere i possibili assi decisionali per consentire agli operatori del settore delle costruzioni, resi consapevoli delle possibilità contestualizzate negli scenari, di attivarsi per indirizzare le proprie scelte verso quello ritenuto più desiderabile.
Lo scorso 9 settembre – esattamente a distanza di un anno dall’avvio del gruppo di lavoro – gli esiti della ricerca sono stati illustrati con l’ausilio dei racconti a firma di Massimiliano Stefani e Luca Maggio Zanon rappresentati con efficacia dagli attori della compagnia Teatro della sete.
I racconti, i quattro scenari alternativi e le indicazioni di possibili azioni strategiche saranno pubblicate sul sito istituzionale di Area Science Park (https://www.areasciencepark.it)
Un progetto di “ricerca – azione” che ha messo in rete scienza, arte e mondo produttivo per immaginare il futuro dell’intera filiera edile e che trova, nel suo acronimo LICoF, la vera essenza di sguardo al futuro ma che, nel contempo, affonda le radici nella tradizione poiché la parola licôf ci riporta all’uso di celebrare la copertura del tetto di un edificio in fase di costruzione con un brindisi a cui tutti gli attori del cantiere, maestranze, professionisti, imprese, committente, sono invitati a partecipare.
La condivisione della responsabilità di un progetto che pesa sulle spalle di tutta la filiera allargata delle costruzioni sottolinea con forza l’importanza di un lavoro di squadra che spinge per portare i lavori di LICoF nel futuro.